sabato 24 marzo 2012

7. Il SEME DEVE MORIRE PER PORTARE FRUTTO

IV Domenica di Quaresima - Anno B - 18 marzo 2012
di Luigi Mariano Guzzo

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Giovanni 10, 20-33

Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.

La croce è scandalo per i giudei e follia per i pagani (1Corinzi 1, 23). E’ il non-senso dell’amore di un Dio-uomo che sta lontano dal successo, dalla fama, dalla popolarità. Eppure ha il suo momento di gloria: la croce. I Greci vogliono incontrare Gesù. Non è un caso. E’, per così dire, una deformazione professionale la loro … d’altronde provengono da quella che è stata la culla della filosofia. I Greci, come dice San Paolo, “cercano sapienza”. Vogliono indagare, conoscere, comprendere. Ma la Parola di Gesù non si può ridurre a pura e semplice speculazione accademica. Tutt’altro. E’ vita incarnata nel tessuto della storia umana. Sembra un fallimento. Il messia è condannato a morte: proprio lui che, invece, doveva liberare il suo popolo. Non fa neanche la parte del supereroe. La morte gli fa paura e lo lascia intendere …E’ la legge del “chicco di grano”. Ch’è un invito a stringere i denti. La morte è un attimo. Poi c’è la vita.

Omelia di Padre Pasquale Pitari

Riflessione di Antonio Di Lieto: UN CUORE GRANDE


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